Piscine abusive colme di batteri: chiusi 10 parchi acquatici 
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Piscine abusive colme di batteri: chiusi 10 parchi acquatici 

piscina

Condotta un’ispezione nei parchi acquatici italiani, 10 strutture con piscine abusive: presenza di batteri fecali nelle acque.

I carabinieri dei Nas hanno effettuato dei controlli a tappeto in tutta Italia. Durante la campagna perlustrativa, i carabinieri dei Nas hanno riscontrato violazioni in 83 strutture. Secondo quanto emerso dalle indagini, nell’acqua di alcune piscine risulta esserci la presenza di batteri fecali, mentre altre sono strutturalmente abusive.

La contaminazione delle acque di alcuni parchi era tale da essere considerata pericolosa per la salute umana. Per questo motivo, dieci parchi acquatici in Italia sono stati chiusi. Ma le violazioni non finiscono qui: oltre all’acqua contaminata dai batteri, anche strutture abusive e fuori norma.  

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

piscina

Il blitz dei Nas, con la collaborazione del Ministero della Salute, ha permesso la chiusura di numerose strutture che adesso dovranno rispondere delle loro responsabilità. La campagna dei controlli in Italia si è svolta tra luglio ed agosto.  

Le ispezioni

Le strutture ispezionate sono 288. Durante le ispezioni, 83 strutture (quindi il 28% di quelle ispezionate) sono risultate irregolari. Le indagini hanno portato alla contestazione di 108 sanzioni penali ed amministrative per oltre 40 mila euro. 

Delle strutture chiuse, 4 si trovano nelle province di Messina, Viterbo e Latina. Oltre alla fisicità delle strutture la campagna si è occupata anche di controllare l’idoneità delle acque presenti nelle piscine. Le cariche batteriche rilevate in alcune strutture erano tali da decretare la chiusura delle stesse. Nella fattispecie, ben 10 parchi acquatici sono ora chiusi al pubblico. 

I carabinieri hanno sancito la chiusura di altre tre piscine situate nelle province di Napoli, Reggio Calabria e Bari. Tra le altre violazioni, l’inosservanza alla normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti. Del tutto ignorate anche le misure preventive anti-Covid: in alcuni parchi non c’erano i cartelloni informativi sull’obbligo di utilizzo dei dispositivi di sicurezza né veniva svolta la periodica igienizzazione. 

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 11 Agosto 2022 11:50

E’ finita l’era dei voli low cost

nl pixel